di Paolo M. Minciotti
Nella giornata del ricordo e dopo il vergognoso attacco del leghista del varesotto che è stato indotto d’insulso sapere dai suoi dèi cornuti, il Presidente Mattarella riporta il medio evo boccalone della sacre acque del Po all’ordinario quotidiano con parole chiare e severe: “Matrice neofascista con ignobili depistaggi”, ha detto il presidente della Repubblica.
“Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso” ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980. “Nel giorno dell’anniversario la Repubblica si stringe ai familiari e alla comunità cittadina con sentimenti di rinnovata solidarietà. Siamo con loro, con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia. L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura” ha continuato il presidente Mattarella.
“È servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. È servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. È in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese”.
Anche la presidente del Consiglio Meloni ha voluto dire la sua con un breve messaggio: “Depistare gli atti”.
(2 agosto 2023)
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