di Giancarlo Grassi #Politica twitter@gaiaitaliacom #Referendum2020
A questa classe politica di impreparati, inconcludenti, incapaci, superficiali ed inutili governanti candidati sulla base di non si sa quale criterio, o meglio si sa ma non si dice, ed eletti grazie a leggi elettorali partorite apposta per magnificare il capo di turno, una classe politica cialtrona che partorisce riforme cialtronesche come quella della diminuzione del numero dei parlamentari per soddisfare la pancia dell’elettorato del M5S ha trovato nel Coronavirus un alleato inaspettato. Che non ha avuto scrupoli ad utilizzare.
E’ infatti con la scusa del Coronavirus che il governicchio giallorosa che mette sette miliardi e mezzo per aiuti a famiglie e imprese e dimentica clamorosamente i Teatri, pubblici e privati e i cinema, devastati dalle chiusure obbligate ed all’interno dei quali lavorano maestranze che devono mettere insieme il pranzo e la cena, ha rimandato a data da destinarsi il referendum sul taglio dei parlamentari voluto dal ministro Di Maio, che lascia senza rappresentanti il 30% del territorio italiano. Perché l’amore per la democrazia è una cosa seria.
Si sono così aggrappati ai divieti e alla sicurezza dei cittadini per rimandare la consultazione che avrebbero sicuramente perso, ma avrebbero anche potuto vincere e quindi essere costretti a lasciare le poltrone alle prossime elezioni. E non vorrete che si lasci un posto che dà tanto guadagno, tanta visibilità e per il quale non è necessaria nessuna preparazione, se non una predisposizione al lecchinaggio del capo… Cosa state dicendo? Questo articolo è qualunquista? Lo è certamente. In perfetta linea con governo, partiti, segretari di partito e misure raffazzonate che guardano, e continuano a guardare anche in tempi di emergenza, soltanto alla convenienza dell’oggi, mentre ad ottobre saranno cazzi perché ci saranno altre clausole di salvaguardia da scongiurare e il paese non cresce, il Coronavirus blocca il paese – ve ne accorgerete – e vengono al pettine i nodi dei tagli alla Sanità pubblica, ma soldi per nuove assunzoni non ce ne sono.
(6 marzo 2020)
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