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HomeItaliaMovimento Roosevelt “Salvini premiato per aver rotto con Conte”

Movimento Roosevelt “Salvini premiato per aver rotto con Conte”

di Redazione #Politica twitter@gaiaitaliacom #Umbria2019

 

Come volevasi dimostrare: “Salvini ha fatto benissimo a staccare la spina al governo gialloverde quando ha capito che Conte non gli avrebbe permesso di allentare l’austerity, ora puntualmente riproposta dalla manovra finanziaria del Conte-bis”. E come previsto, il leader della Lega oggi incassa il trionfo alle regionali in Umbria, “probabilmente il primo di una lunga serie di successi”. Gioele Magaldi festeggia: il Movimento Roosevelt, da lui presieduto, alle regionali umbre ha appoggiato “Umbria Civica”, formazione collegata alla vincitrice Donatella Tesei e capeggiata dal socialista Nilo Arcudi. “L’obiettivo di Arcudi e del Movimento Roosevelt non è una riedizione del centrodestra, ma un dialogo costante tra progressisti del centrodestra e del centrosinistra, contro i conservatori di entrambe le coalizioni”.

Magaldi scommette sulle potenzialità della Lega: “Salvini – dice – è stato l’unico a puntare su economisti post-keynesiani per ridurre la pressione fiscale e tornare a un’economia espansiva. Logico che gli italiani, una volta assaporata nel 2018 la prospettiva del cambiamento, non apprezzino l’attuale esecutivo, che non fa che riciclare il solito rigore finanziario, con aspetti anche preoccupanti”. Quanto a Giuseppe Conte, sarebbe allarmato dalle rivelazioni del “Financial Times” per un suo eventuale conflitto d’interessi nel momento in cui, come avvocato, garantì consulenze a un fondo d’investimento sostenuto dalla Santa Sede ora al centro di un’indagine per corruzione? “Me ne rallegro”, afferma il presidente del Movimento Roosevelt, pensando alla campagna mediatica scatenata contro Salvini su “Moscopoli”: “Segno che i cosiddetti “poteri forti” non sono tutti assimilabili a quelli, di segno oligarchico, che sorreggono il Conte-bis dopo aver supportato Monti, Letta, Renzi e Gentiloni”.

La verità, dice Magaldi, è che stiamo assistendo a spettacolari cambiamenti a livello mondiale: dalla notizia della morte del capo dell’Isis, “il massone reazionario e terrorista Abu Bakr Al Baghdadi”, al cedimento della Cina di fronte alle proteste di Hong Kong. “Clamorosa poi la rivolta popolare in Cile, il paese dove l’11 settembre 1973 il golpe di Pinochet avviò la terapia-choc del rigore neoliberista”. Per Magaldi, esponente delle reti massoniche progressiste (Grande Oriente Democratico, Rito Europeo Universale), siamo di fronte a una energica controffensiva dei massoni progressisti, dopo decenni di neoliberismo autoritario e persino terrorista. Altri segnali eloquenti, l’apparente diserzione – dall’élite eurocratica – di personaggi come Christine Lagarde, ora favorevole alla “moneta del popolo”, e lo stesso Mario Draghi, che evoca il ritorno alla sovranità monetaria, citando la Modern Money Theory e smentendo la sua stessa storia di super-privatizzatore e arcigno architetto della peggior governance europea in senso reazionario. Draghi a Palazzo Chigi dopo Conte? “Solo nel caso in cui garantisse un cambio di rotta radicale, fondato sull’espansione della spesa”, conclude Magaldi: “Come il pentitismo è necessario per disarticolare la mafia, così Draghi deve dimostrare di essere veramente pentito della sua pessima gestione, prima di Bankitalia e poi della Bce”.

Così il Movimento Roosevelt commenta le elezioni in Umbria del 27 ottobre scorso con un comunicato stampa giunto in redazione.

 

(29 ottobre 2019)

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