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L’informazione del “secondo noi” continua a non dire nulla sul corretto percorso istituzionale della crisi di governo (del governo ancora in carica)

di E.T. #Politica twitter@gaiaitaliacom #Informazione

 

Confusione su confusione in un paese dove anche l’informazione contribuisce allo sport nazionale preferito: sragionare e delirare intorno al proprio ombelico, in un delirio autoreferenziale che esclude il mondo e tutto quanto è esterno all’interesse particolare del momento. Si renderanno conto di dove la stanno portando questa Italia? Sono d’accordo? Sono complici? Sono semplicemente stupidi? Cosa sono?

Parliamo soprattutto dell’informazione [sic] televisiva che è quella che i vari regimi susseguitisi dal ’94 in poi hanno messo sotto controllo assoluto per istupidire gli italiani e portarli a dove siamo oggi. proprio qui. A questo punto morto. Con questi orrori. E questi chiari di luna. Con questi politici che più gridano intolleranza più trovano spazio. Con questi giornalisti che non dicono nulla di ciò che succede sul serio, o meglio lo dicono raccontandolo come il direttore di turno messo lì dal politico di turno, come il presidente di turno, gli dicono di raccontare. Una vergogna. Si fa qualsiasi cosa in questo paese per un posto di prestigio.

Stamane abbiamo assistito su più canali al racconto improbabile, e apparentemente quasi totalmente romanzato ad uso dei telespettatori che ci si è formati, di coalizioni, inciuci, alleanze politiche, di Berlusconi, di Renzi, di Salvini che grida come un gallo sguaiato, di Meloni, di cadaveri resuscitati che dicono la loro, che meglio loro di noi, ma nemmeno una parola su ciò che succederà sul serio quando il governo si sarà dimesso: perché signore e signori, il governo è ancora in carica.

Siamo sempre lì. Conte non è salito al Quirinale, non ha rassegnato le dimissioni, la Lega ha ritirato i suoi parlamentari solo a parole e Camera e Senato restano in carica finché Mattarella non mette la parola fine. Il ché succederà quando il governo Conte presenterà le dimissioni salendo al Quirinale. E poi verrà dato il via alle consultazioni. Questo è il percorso istituzionale corretto.
Perché l’informazione di regime non racconta come esattamente dovranno andare le cose? Perché si sofferma su pettegolezzi, sul creare confusione, sulle grida inconsulte di politici che vogliono negare i percorsi istituzionali corretti perché non funzionali al loro disegno? Parlano di soluzioni per i prossimi governi quando questo governo è in carica. E’ una cosa che non sta nemmeno in cielo né in terra e non si capisce davvero dove vogliano andare a parare se addirittura La Repubblica – non che ci aspettassimo qualcosa di differente – ha spostato l’attenzione dalla crisi del governo gialloverde filo Putin alla presunta crisi nel PD con un titolo che dovrebbe farli vergognare, quelli del quotidiano più snob d’Italia, che era: “La vera crisi è nel PD”?

Siamo esterrefatti, francamente. Non s’è mai visto niente di simile. Crisi di governo annunciata, in pieno agosto; nessuna misura economica urgente nonostante la clausola di salvaguardia è dietro l’angolo, lo spread è a 230 punti e brucia miliardi, le borse calano e non si racconta ciò che succede, ma ciò che i signori [sic] dell’informazione del secondo noi pensano di dover raccontare. Questa paese meriterebbe di meglio, ma sta sempre dalla parte sbagliata e nel frattempo sondaggi seri ci informano che il partito possibile di Conte potrebbe contare sull’11% dei voti. L’11% dei voti presunti a Conte.
Di fronte alla cecità – si leggessero Saramago – non c’è rimedio.

 

(13 agosto 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 





 

 

 

 

 

 

 


 




 

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