di Daniele Santi
Innanzitutto andava ribadito chi è il presidente del M5S e chi comanda nel M5S, che non sono evidentemente la stessa persona. E a scanso di equivoci è passato il “Niet” del garante Grillo sulla deroga ai due mandati. Saltano in aria tutti: da Fico, Taverna, Crimi, Fraccaro, Bonafede e tutti gli altri che i loro due inutili mandati li hanno già esauriti.
Si chiude così l’ingloriosa storia di quelli che dovevano cambiare il parlamento e rivoluzionare l’Italia, quelli del 32,8% che hanno governato con tutti all’insegna del meretricio politico che avevano venduto come impossibile, e che invece non hanno cambiato niente se non le loro personali condizioni economico-sociali entrando in Parlamento da miracolati e uscendone benestanti. Per via della famosa scatoletta di tonno da aprire, ricorderete.
Il Grillo insultante torna così prepotentemente sulla scena politica, come se l’avesse mai abbandonata, e dice a Conte che comanda lui stoppando i maneggi per rieleggere dei figlioli anche per un terzo mandato.
Dove sbatteranno ora la testa il presidente della Camera, già presidente della Commissione di Vigilanza RAI che ha fatto poco tanto lì quanto là? Dove finirà il ministro dell’Agricoltura che di agricoltura sa poco? Da quale pulpito griderà il suo nulla la buona Taverna? Cosa sarà del bravo Crimi sottovalutato e che pare l’unico al quale della rielezione non freghi un accidente (e proprio per questo forse troverà casa in fretta)… Una strage politica perpetrata scientemente dal Grande Fondatore che come Saturno, divora i suoi figli.
E Conte come potrà ora andare in televisione ad arringare – parla moltissimo, al limite della sopportazione, e riesce a non dire niente – le folle quando da oggi sappiamo chi ha sempre governato il M5S al di là di ciò che pubblicamente si è fatto per apparire presentabili?
(29 luglio 2022)
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