di Redazione Spettacoli
La compagnia riminese quotidianacom torna al Teatro delle Moline di Bologna con il debutto di A casa bambola! in scena dall’11 al 22 gennaio.
Lo spettacolo, ispirato al testo di Henrik Ibsen Casa di bambola, «è una ricognizione intorno ai diritti negati, – come scrive la compagnia – alla dottrina male intesa, alle asimmetrie discriminanti della fede, ai precetti a uso e consumo, alle perversioni della “cultura”, alla protervia del sistema patriarcale, alla comodità vile di servirsi del pregiudizio a difesa del proprio stato di privilegio. Il “genere” e la “classe” sono due diverse forme di oppressione».
Cosa succede quando Nora, la protagonista di Casa di bambola, abbandona il tetto coniugale? Roberto Scappin e Paola Vannoni, nel loro stile pungente e sarcastico, rivisitano in chiave contemporanea il classico di Ibsen – che punta il dito contro il sistema patriarcale e i diritti negati delle donne – esaltando nella scelta di Nora il valore di un’emancipazione ancora oggi non pienamente raggiunta.
Del testo originale rimangono alcune tracce del terzo atto, quando Nora con determinazione sceglie e decide di lasciare il marito. «L’atto in cui, a differenza dei primi due, – aggiunge la compagnia – la maggioranza degli spettatori (nei primi decenni del ‘900) è rimasta sbalordita e sorda».
Nel 1917 Antonio Gramsci così recensì su “La morale e il costume” Casa di bambola, andato in scena al Teatro Carignano di Torino: “Perché gli spettatori, i cavalieri e le dame che l’altra sera hanno visto svilupparsi, sicuro, umanamente necessario, il dramma spirituale di Nora, non hanno a un certo punto vibrato con la sua anima, ma sono rimasti sbalorditi e quasi disgustati della conclusione?”.
La creazione è considerata da quotidianacom quasi sempre un atto sovversivo, un rovesciamento di significato; la messa in discussione del dispositivo di potere annodato in ogni dialettica. L’immaginare è un gesto politico: così nelle loro drammaturgie le parole diventano libere di costruire. A casa, bambola! è il primo capitolo di una trilogia dal titolo 7 note in cerca d’autore in cui la compagnia si confronta per la prima volta con autori classici: Henrik Ibsen, farà da innesco alla questione dei diritti e dell’intimità; Luigi Pirandello, per la messa in discussione dell’edificio della rappresentazione e della soggettività; William Shakespeare, per la complessità tragica e linguistica.
Venerdì 13 gennaio alle ore 19.00 al Teatro delle Moline la compagnia presenterà il libro sulla trilogia Tutto è bene quel che finisce edito da Titivillus, insieme a Laura Gemini (Università di Urbino Carlo Bo) e al critico teatrale Massimo Marino.
Roberto Scappin e Paola Vannoni fondano a Rimini quotidianacom. Nel loro lavoro la ricerca di un proprio linguaggio si intreccia al percorso di produzione dei testi. Nel 2008 realizzano la Trilogia dell’inesistente: il primo episodio, Tragedia tutta esteriore, vince il premio Stefano Casagrande – Teatri di Vita, Bologna. I testi della Trilogia dell’inesistente sono pubblicati da L’Arboreto Edizioni, Mondaino. Dal 2008 hanno prodotto quindici spettacoli.
A casa bambola!
(ispirato a Casa di bambola di H. Ibsen)
di Roberto Scappin | Paola Vannoni
ideazione quotidianacom
produzione quotidiana.com, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro della Caduta, collaborazione produttiva Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con PimOff, Comune di Rimini, Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello – Capotrave, Kilowatt Sansepolcro)
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna
Info: tlf 0512910910 | biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com.
(5 gennaio 2023)
©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata