di Redazione #ReggioEmilia twitter@reggioemilnotiz #Poviglio
La Polizia Locale della Bassa Reggiana nella giornata di ieri ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di un cittadino di 33 anni, residente a Poviglio. Sono ormai all’ordine del giorno i casi di violenza all’interno dell’ambiente famigliare, dove a subirne le conseguenze sono quasi sempre donne e bambini.
Il Corpo Unico di Polizia Locale Bassa Reggiana, all’interno della sua organizzazione, comprende una sezione speciale che si occupa di questi casi. L’ultimo risale a ieri, quando gli agenti hanno emanato un’ordinanza per disporre gli arresti domiciliari nei confronti di un trentatreenne residente a Poviglio.
L’uomo era già sottoposto da alcuni mesi ad un provvedimento cautelare, che prevedeva l’obbligo di dimora in uno dei paesi della Bassa e il divieto di avvicinamento e di comunicazione con i figli minori. Secondo quanto scaturito dalle indagini condotte dalla sezione di Polizia Giudiziaria del Corpo, l’uomo avrebbe violato in più circostanze le prescrizioni, contattando in più occasioni i figli, proprio nel momento in cui risulta già instradato il processo a suo carico nel quale i figli rivestono il duplice ruolo di testimoni e di vittime.
Per questo motivo, il giudice del dibattimento, in presenza dell’ennesimo comportamento trasgressivo da parte del genitore, ha disposto l’aggravamento della misura cautelare sottoponendolo agli arresti domiciliari.
L’uomo, infatti, già in passato aveva creato problemi, sottraendosi per molto tempo agli obblighi stabiliti dall’Autorità Giudiziaria, fuggendo in Marocco con altri due figli più piccoli, di 2 e 6 anni, che aveva abusivamente sottratto alla loro madre.
Attraverso l’Interpool, era stata attivata una procedura per rintracciarlo e le targhe dei veicoli utilizzati dall’uomo erano state inserite nella black-list del sistema di videosorveglianza installato nel territorio della Bassa Reggiana. Questo ha consentito agli agenti di Polizia Locale di accorgersi del rientro in Italia del soggetto, di rintracciarlo e di riaffidare anche gli altri due minori alla madre, che nel frattempo è stata messa in protezione.
Ora l’uomo dovrà attendere lo svolgimento del processo a suo carico in regime di arresti domiciliari.
(5 agosto 2020)
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