di Gia.Gra.
Succedeva anche ai tempi di Berlusconi, a dimostrazione che questo paese in perfetta linea con il pensiero medievale che dice di guardare avanti volgendosi all’indietro, quando invece di dire che non potevano sopportare l’idea di avere votato uno che prometteva banane e vendeva chiodi, erano entrati nel delirio che non si poteva parlare di politica perché “di politica basta, mi tolgo”.
Non hanno mai spiegato se quel “mi tolgo” venisse subito dopo il “mi ci metto” perché la domanda successiva sarebbe stata: “Ti ci metti dove?” e, a quel punto, non sarebbero stati in grado di rispondere. Succede a noi dopo che in uno dei gruppi cui partecipiamo, e nel quali i nostri contenuti sembrano essere assai apprezzati, una giovine probabilmente vittima delle sirene delle destre, risponde a un nostro articolo sulle promesse mancate di Meloni d’Italia e dei suoi fratelli e sorelle, sbattendo la porta. Non si può certo discutere sul portato emotivo da adolescente spaventata di una donna adulta, ma ci si aspetterebbe un umilissimo “Ci sono cascata un’altra volta” nella trappola di votare chi la promette più grossa, nonostante dal 1994 abbiano promesso di tutto – e sono sempre gli stessi – senza riuscire a mantenere nulla. Così tocca ricorrere al “Niente politica, mi tolgo” che è un’altra elementare fuga dal contraddittorio che viene brandito da queste destre smemorate: dimenticano infatti di spiegare che il contraddittorio lo vogliono solo quando sono certe di avere ragione. Un po’ triste.
(23 maggio 2023)
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